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MArteLive 2008: III appuntamento

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CortoCircuito: To be continued…

C’era una volta “X e Y” (Emanuele Taglieri), un corto che narra la parabola evolutiva di un rapporto sentimentale. Storia d’amore che degenera per colpa di Y. Un fraintendimento interverrà a smuovere le acque. Purtroppo (a modello del dramma di Verona), non c’è lieto fine.

“Clean Man” (Alessandro Palazzi) brillante racconto di un uomo “brillante” nel vero senso del termine – perdonate il gioco di parole ma è proprio così: si tratta della vicenda di un tale decisamente ossessionato della pulizia che vediamo impegnato tutto il tempo a strigliarsi con i prodotti “clean man”. Finale con colpo di scena dal risvolto comico, ma assolutamente criminale.
Altra storia d’amore problematica, e sempre per via della parte femminile in causa, è quella narrata “In Amore” (Andrea Meneghini). Qui infatti troviamo una lei palesemente rompiscatole e di contro un lui troppo accondiscendente. Risultato finale, lui approfitta del fatto che lei sia caduta in un tombino per scaricarla; mentre lei disperata vede immagini di donne altrettanto inopportune con i compagni quanto lo era stata lei fino a quel momento.

Il rapporto fra la vita e la morte è oggetto del corto “Il giorno dopo” (Angelo Orlando). Vediamo un uomo ormai morto vagare fra i vivi, osservare le loro reazioni, parlare con loro. Vengono messe a confronto le reazioni fra chi non c’è più e chi è rimasto in vita; così come viene mostrato il parallelo fra le problematiche umane e la loro caducità in confronto alla morte.
Quattro personaggi in cerca di una storia per il tema che vorrebbero affrontare nel loro cortometraggio “Cefalee d’Autore” (Alessandro Grassi). Quindi vediamo le versioni proposte da ognuno di loro. Alla fine nessuna di queste sembra soddisfarli. Intanto noi le abbiamo viste tutte e il corto è finito!

“Non ci resta che ridere” (Luca Cococetta), si tratta della storia di un giovane prete di campagna con la chiesa sempre vuota. Poi accade il miracolo: la statua della Vergine comincia a ridere…Inizia la ressa dei fedeli. Ma tutto si conclude con l’arrivo della congregazione delle cause dei santi che fa cessare il miracolo…
La seconda serata di gara al MArteLive si conclude con le suggestive immagini del documentario “La nostra terra praticamente” (Michele D’Ignazio), un viaggio al sud della Calabria: Bagnara, Scilla, lo stretto di Messina, la città di Reggio e infine il piccolo borgo diroccato di Pentadattilo.

Il corto racconta le storie di chi è nato in questa terra, di chi è partito ma poi è tornato.
Infine ecco la spiegazione del “praticamente”: si tratta di un intercalare linguistico che i calabresi e i siciliani utilizzano e si rivela indice della quotidianità e trasparenza raccontata da questo documentario.

Sette cortometraggi che esprimono voglia di raccontare i rapporti umani e la società del proprio tempo (“X e Y”, “In Amore”, “Non ci resta che ridere”, “Il giorno dopo”); alcuni fuoriclasse (“Clean Man”, “Cefalee d’Autore”) ironici e fantasiosi; per terminare con una nota nostalgica (“La nostra terra praticamente”) e tuttavia fortemente vitale.
Un’altra serata è finita al MArteLive, con nuovi e sempre diversi corti che vi aspettano ancora la prossima settimana. Non mancate!

(Gabriella Radano)

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