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II serata al MArteLive 2008

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Let’s start movies!

Si aprono le danze: è iniziata la gara dei corti alla seconda serata del MArtelive 2008. Apre “Una goccia di sabbia” (Roberto Grifoni & Andrea Vaccarella), la storia di un ragazzo che turbato dalla visione di un documentario sui cambiamenti climatici, riporta nel sogno le suggestione di quanto visto. Al pubblico il reportage del suo viaggio onirico. Sicuramente viene trattato un tema importante e più che attuale. Finale inquietante: il giovane protagonista finisce soffocato dalla sabbia!

“Frocio di coccio” (Luca Di Giovanni), forse un corto di ispirazione almodovariana? È la storia di un gay che fa una brutta fine perché troppo ingenuo. Crede nella bellezza e nell’amore, ma si scontra con la politica. In questo corto tutto si rapporta alla politica. Nel finale la tragicomica morte di Saro, si risolve in un’indagine insabbiata da questioni di potere. Chissà…
Un racconto poetico di una realtà drammatica, “Il male assoluto” (Francesco Col angelo). La formula narrativa trova il racconto in contemporanea da una parte di momenti tragici e traumatici della vita del piccolo protagonista; dall’altra di tratti della sua vita da adulto in cui si dimostra come un passato doloroso possa essere superato. Francesco risulta un adulto che non ripete sugli altri gli errori e i soprusi commessi su di lui da bambino.
“33 secondi” (Massimiliano Davoli) che uniscono quattro destini: quello di un attore, di una spacciatrice, di un nerd, e di un ispettore d’igiene. I protagonisti, tutti con stili di vita e modi di fare diversi, si ritrovano uniti in un finale tragico che vede interagire i loro destini sebbene non si conoscano. Stesso tempo per tutti, ma percezioni diverse. Questo corto è il racconto e l’intreccio dei loro punti di vista.
È la volta del misterioso “Elme” (Andrea Clapier). In 6 minuti circa viene raccontata la storia di una bimba che riceve da un personaggio oscuro e ignoto un manoscritto. Intolato? Elme!
Ad anni di distanza la bimba ormai donna, proprio da quel testo ottiene l’ok per mettere in scena un film tratto proprio da quel manoscritto misterioso.

“Delay” (Diana de Polis), è la storia di un barbone che fa la cavia in cambio di denaro. Lo vediamo vagare per Roma sconvolto dalle immagini che solo i suoi occhi possono percepire. Si tratta di “altri” uomini comuni che come fantasmi semitrasparentitalvolta interagiscono con la gente reale. Si scontrano con questi ultimi o riescono a modificarne umore e stato d’animo senza che entrambi (sia i “reali” che gli “immaginari”) possano accorgersene.
Documentario amoroso ispirato al cinema muto è “Una gita in città” (Fabrizio D’Errico).
Qui vengono riportati i giochi affettuosi di una giovane coppia al risveglio domenicale che decide di fare una bella gita in città.

La seconda serata di gara si chiude con un bilancio di corti centrati su immagini liriche mai del tutto drammatiche (mi riferisco a “Una goccia di sabbia” e “Il male assoluto”) . Ironia a tratti in “Frocio di coccio”. Storie di relatività nel caso di “33 secondi” e “Delay”. Assoluto mistero per “Elme”. “Leggerezza” poetica in “Una gita in città”. Insomma una tranche di corti del tutto gradevoli e mai scontati.
Che ci riserverà la prossima serata?

(Gabriella Radano)

 

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