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Graffiare i muri grigi per trasformarli in visioni

ileniapolsinelli
[DIMODA & DEMODE’]

ileniapolsinelliHa riempito mezzo mondo con la sua guerrilla art, da Bristol a New York passando per la via che divide Israele e Palestina. I suoi lavori sono venduti a centinaia di migliaia di sterline, e se mette in vendita qualcosa nel web, il suo sito viene immerso da innumerevoli richieste. Insomma, di lui si sa semplicemente il suo nome d’arte, Banksy, nulla più: non ha un volto, nessuno sa realmente chi sia.


Fascino dell’anonimato e identità tenuta segretissima sin dall’inizio della sua attività, questo è il BANKSY1segreto della sua celebrità.
Tutto ha avuto inizio nel ’98, quando Banksy insieme al suo amico Inkie ha organizzato la prima collettiva Walls on Fire, poi nel 2002 si è infiltrato all’interno della gabbia dei pinguini dello zoo di Londra dove ha scritto a caratteri cubitali: “Siamo stufi del pesce“, o quando nel 2004 ha emesso una serie di banconote con la principessa Diana al posto della Regina, o quando nel 2006 ha sostituito nei negozi inglesi più di 500 copie del cd di debutto di Paris Hilton. Le copie firmate da Banksy, mostrano l’ereditiera con una testa di cane con i titoli delle canzoni starvolte, tipo: “perchè sono famosa?”, “a cosa servo?”.

Ormai divenuto una sorta di celebrità-fantasma, tutti gli street artist del mondo si sono fiondati nella città britannica, Londra che pare sia il suo luogo di nascita. Tra i suoi ammiratori annovera Angelina Jolie, Brad Pitt, Cristina Aguilera, è noto per aver piazzato sue opere nei più prestigiosi musei del pianeta come ad esempio il MoMa e l’American Museum of Natural History a New York e il Louvre a Parigi. Basta pensare che nel 2007 la casa d’aste Bonhams London vende una sua opera per 288.000 sterline, sempre nello stesso anno viene premiato con l’awards: Art’s Greatest Living Brighton, non presentandosi, ovviamente a ritirare il premio.

BANKSY2Tanta la curiosità intorno a questo street artist a cui il magazine inglese, “The Mail on Sunday” dopo un anno di ricerche pare abbia scovato il vero nome, Robin Cuningham, ma nonostante ciò, continua a rimanere anonimo, al punto che i suoi genitori lo immaginano decoratore d’interni.
Non solo artista ormai apprezzatissimo, ma anche un vero e proprio personaggio con una forte aura di mistero creata intorno al suo nome, che viene alimentata da quell’istinto provocatore che lo rende, a dispetto di tutto, sempre più affascinante. Non a caso rivolgendosi ai suoi estimabili compratori ha lasciato scritto in una vignetta sul suo web: “non posso credere che voi deficienti compriate veramente questa merda!” e a questo punto siamo sicuri che le richieste sono balzate alle stelle!

Ilenia Polsinelli

arti visive, Bansky, Dimoda & demodè, Ilenia Polsinelli, martelive, martemagazine, street art

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