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Pilar e il suo Sartoria Tour

Foto di Federico Ugolini

Foto di Federico UgoliniROMA- E’ negli spazi piccoli che voce e chitarra gradiscono esprimersi. Perché l’ascolto è pronunciato, quanto basta, per giungere alle orecchie di chi ascolta. E’ naturale tendere un poco il padiglione auricolare in avanti, così, tanto per sentir risuonare ogni nota.

E’ Pilar che calca il palco del Teatro Santa Chiara affiancata magistralmente dalla chitarra di Federico Ferrandina, estro acustico e magia della classica.
Voce tanta, miscela delicata e affabile che parla molte lingue. Pilar, in arte Ilaria Patassini porta nei teatri il suo nuovo secondo lavoro, Sartoria Italiana fuori catalogo. Ci si muove ben saldi sulle poltrone rosso sangue, tra la musica pop, l’autrice impegnata e i guizzi di note tra l’idioma italico e una carrellata delle lingue più musicali. Canta 20120111-DSC 9246 copyin francese (“Cherchez la femme”) e sorvola a quattro mani, canzoni scritte con il poeta e cantautore Bungaro.
Il mondo musicale del Sud America prende vita dalla voce di Pilar e Ferrandina accompagna con estro senza pari, avvezzo, più di ogni altra, a queste melodie. “Meduse” è il pezzo che mancava, scritto a quattro mani con Bungaro. Ma la sua musica passa anche per l’autogrill, feticcio immancabile (assieme alle perle), un po’ casa un po’ angolo di ristoro (“Casautogrill”). E si abbraccia l’amore e la notte come fossero sorella e fratello.
Nelle canzoni di Pilar c’è germoglio fresco pronto a sbocciare, c’è il canto che insegue le parole e le parole che rincorrono la musica. Il tango sommerge con la passione e il fuoco. Guizzi di chitarra flamenca, nutrimento per l’anima. Tutto questo è Pilar, si consiglia di chiudere gli occhi, reclinare appena il capo e a volte ascoltare il fruscio delle perle poggiate sull’asta del microfono. La dedica è in spagnolo, “Con Toda Palabra” per la voce incantevole di Lhasa de Sela, cantante di origini messicane scomparsa di recente. Il “Tuca Tuca” della Carrà offre un momento divertente e divertito per cui la stessa Pilar muove a piccoli passi la coreografia tormentone di sempre.
Applausi a gran fragore chiedono il bis, meritato, voluto e desiderato. Pilar torna sul palco e chiude in bellezza con la canzone napoletana. La sua Roma la abbraccia e non vorrebbe farla uscire dal teatro, Pilar saluta, ma promette di tornare presto.

Federico Ugolini
Foto di Federico Ugolini

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